Domenico Agasso nel libro “Cosa ci strappa dal nulla” edizioni San Paolo celebra il Pellegrinaggio che percorre la via che unisce Macerata alla Santa Casa di Loreto.
Il libro si apre con la prefazione del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
L’opera è di fatto divisa in due parti: nella prima un’intervista a mons. Giancarlo Vecericca che ricorda la ripresa del Pellegrinaggio, evidenziandone le origini; la seconda riporta gli interventi di don Luigi Giussani nel corso degli anni durante le celebrazioni del pellegrinaggio.
La prefazione del cardinale Matteo Zuppi parte dal sferisteo di Macerata, sabato 11 Giugno 2022, di come fosse colmo di fedeli in attesa della santa messa che segna l’inizio del Pellegrinaggio verso la Santa Casa di Loreto.
Importante è la testimonianza di mons. Vecericca che nel libro racconta la sua amicizia con don Giussani. Ricorda come da giovane studente di teologia negli anni 60 nel seminario del diocesano di Macerata, rimase colpito dalle parole di un giovane prete di Milano, don Luigi Giussani.
Le parole di don Giussani si può dire che influenzarono in modo evidente la vita di monsignor Vecericca. In particolare ciò che lo colpì è come don Giussani parlava di Gesù definendolo un avvenimento vivo e sempre presente in quanto Dio è uomo capace di dare pienezza e felicità alla vita di ogni essere umano.
Un’amicizia che si fonda sulla conoscenza viva della presenza di Gesù ed è per questo che il rapporto tra monsignor Vecericca e don Giussani durerà per sempre crescendo di anno in anno.
Ancora oggi ricorda don Giancarlo che nella sua libreria è presente uno scaffale dedicato alle opere di don Giussani che resta il “faro” che illumina e guida la preparazione e la realizzazione del Pellegrinaggio.
Nella parte del libro dedicato a don Giussani intitolata “parole ai pellegrini” si inizia con le parole che don Giussani pronuncia durante la Santa Messa del 20 Giugno 1987 dove si rivolge alla Madonna a cui chiede pietà per le incongruenze della sua vita e richiama la preghiera pronunciata da Sua Santità Giovanni Paolo II durante l’inizio dell’anno Mariano, dove si ricorda come alla fine di un millennio come anche alla conclusione di una giornata volgendosi a guardare ciò che ha fatto, l’uomo resta smarrito perchè ciò che più ha desiderato come traguardo e scopo non è stato raggiunto.
Si riporta inoltre, la presenza al sedicesimo Pellegrinaggio di Papa Giovanni Paolo II che celebrata la Santa Messa ha consegnato ai giovani la croce del Pellegrinaggio, e di seguito si ricordano le parole di don Giussani ed una frase in particolare: “chi mi segue avrà il centuplo quaggiù” questa frase è l’emblema della vita di don Giussani che lo spinge a seguire Dio e di come la Madonna renda facile il cammino verso il signore in qualunque momento della vita.
Agasso tramite il simbolismo del pellegrinaggio, le testimonianze di mons. Vercericca ed il ricordo di don Giussani descrive la memoria delle grandi figure presbiteriali del ventesimo secolo.
Nel celebrare il Pellegrinaggio da Macerata a Loreto, preparato con cura in ogni edizione, comunque, pieno di imprevisti, si ricorda come i pellegrini siano uniti e tutti uguali; diversi ma vicini persone che scoprono la gioia di essere un popolo.
E’ un’occasione per contemplare, suggerire, offrire; il percorso la via verso la “Santa Casa di Loreto” fatto insieme addolcisce la fatica.
Il volume accompagna il lettore in un pellegrinaggio dell’anima che ci aiuta a vivere ogni giorno e ad affrontare il “Buio” che incontriamo durante il cammino perchè non c’è gioia e futuro nel restare fermi.
Il pellegrinaggio è un analogia della vita; Dio si è fatto pellegrino che ci accompagna ogni giorno e ci aiuta ad affrontare le difficoltà.
Nessuno resta indietro ed il compagno di strada è un nostro fratello.